È tutto una grande scoperta: navigare tra le due capitali significa vedere un'altra Russia e percorrere circa 1400 chilometri sull'acqua, lungo il fiume più grande d'Europa per scoprire una Russia autentica nelle sue contraddizioni, da Mosca e successivamente navigando attraverso le città dell'Anello d'Oro: Yaroslavl e Uglich e poi ancora Kizhi, patrimonio dell’umanità e gioiello della Carelia, fino ai villaggi di Goritsy e Mandrogi dove il tempo sembra essersi fermato, per giungere a San Pietroburgo.
Era il sogno di Pietro Il Grande creare una via d'acqua navigabile per unire le due città, superando i 162 metri di dislivello lungo i 1800 chilometri navigabili. Stalin collegò i cinque mari a Mosca e per farlo purtroppo allagò centinaia di villaggi. In fin dei conti, la Russia non è piatta come un tavolo da biliardo e qualche correzione è stata fatta. Così hanno pensato di collegare la Moscova, il fiume che bagna il Cremlino, prima con il Volga e quindi, in sequenza, col lago Bianco, col fiume Kovja, col lago Onega, col fiume Svir, col lago Ladoga, con la Neva, per arrivare al Baltico.